Alcuni pensano che l’amore sia sesso; altri pensano che possa essere un vantaggio economico, una buona soluzione sociale; altri ancora credono che la risposta la conoscano soltanto le religioni.
Ma l’amore forse non è quello che pensano gli uomini, ma solo la nostra unica possibilità di esistere dentro la follia.
Se non è Dulcinea che “salva” Don Chisciotte, e mentre lo salva lo perde alla ragione degli uomini; se non è Romeo che vive nella morte la sua unica vita, per seguire Giulietta ormai andata, che cos’è l’amore?
L’amore degli uomini sa fare i calcoli; conosce il guadagno e la perdita; conosce le ragioni della nostra piccola ragione, ma quando è veramente amore, l’amore può parlare solo i pensieri della luna, oppure quelli del mare; non sa niente di quello che noi crediamo sia utile sapere.
Qui tutto è menzogna; ma non perché siamo cattivi; qui tutto deve essere menzogna, altrimenti è impossibile la vita.
C’è una contraddizione fondamentale tra la verità e la vita, e tutti scegliamo la vita e la chiamiamo verità.
E lo facciamo perché solo così possiamo creare un mondo dove è possibile vivere; e vivere è l’unico nostro bisogno, l’unico nostro dovere.
Noi siamo condannati dalla vita a vivere, per questo ci sono i bisogni: perché la catena non si spezzi, perché tutto possa durare.
Ma ogni tanto la natura genera esemplari insani, anarchici, eretici; esemplari che senza apparente ragione vanno fuori strada: come se fossero programmati per ignorare le ragioni della natura.
E quando succede qualcosa del genere; quando soddisfare i nostri bisogni non è la nostra più grande passione; quando siamo più follia che ragione, allora è possibile resistere qui solo generando amore.
L’amore non guarda né agli uomini, né al Dio; perché l’amore è solamente l’uomo che è diventato dio. Non capisce la differenza tra il presente e l’assente; tra la salvezza e la dannazione per sempre.
L’amore ha solo un compito: accendere tutta la nostra natura, per nasconderci la notte dove siamo entrati con la vita; per liberarci dal timore del tempo; perché il nostro cuore possa vedere la bellezza per sempre.
Molti pensano che la bellezza sia qualcosa che misuriamo con le nostre misure, che è colorata con i nostri colori; ma la vera bellezza non ha niente che somiglia a noi.
Conosce invece il nulla, perché il nulla è il nulla di noi, ma non è nulla.
Quando gli uomini guardando un albero, una montagna o il mare, non sanno più cosa dire; quando pensano a tutto il bene che vorrebbero essere, ma non sanno come fare, allora hanno trovato la bellezza che non ci appartiene. Quella che non somiglia né alle nostre mani, né ai nostri pensieri.
La bellezza non completa la vita, la fa vivere. E più il disagio per questa vita ti allontana dalla vita, più la vita ti trattiene con la bellezza. E’ la sua ultima risorsa; quella con la quale spesso riesce a trattenere chi sembrava destinato alla follia.
Forse la bellezza e l’amore non sono la “verità”, ma sono sicuramente quanto di più nobile la natura ci ha concesso, per averci portato qui a morire.
Per averci dato a tutti un cuore da bambino, dove era già scritto ogni dettaglio del nostro piccolo futuro.
Tino Di Cicco
1 Comment
Molto bello