Non è questione solo di narcisismo. Tutti abbiamo bisogno di specchiarci in qualcosa, per crederci qualcosa. Per fingere una identità.
Molti guardandosi allo specchio vedono loro stessi; alcuni vedo Dio; pochissimi vedono il nulla.
L’uomo, Dio e il nulla diventano poi il mondo dentro il quale vivere. E nessuno sceglie. Tutto accade.
Molti invece pensano di essere proprio loro a scegliere liberamente l’immagine-mondo nello specchio; pensano cioè che la realtà sia decisa dalla loro volontà.
Altri pensano che noi possiamo vedere nello specchio solo il riflesso dei nostri condizionamenti. Specialmente quelli generati dalle esperienze dei primi anni di vita, E ancor di più quelle generate dal contatto con la madre.
Credo anch’io che noi siamo profondamente condizionati; anch’io credo che le prime esperienze decidano fortemente del nostro carattere, e quindi dell’immagine che crescendo dovremo poi vedere nello specchio-mondo.
Ma ancor di più credo che la vera esperienza che ci fa così come siamo, e che ci porta a identificarci con l’uomo, col Dio oppure col nulla, non succeda quando noi siamo già qui, ma molto prima di venire qui.
E nessuna scienza lo potrà mai spiegare.
Se oggi guardandoci allo specchio vediamo sempre più solo l’uomo, solo noi stessi, non è perché siamo più immorali, più cattivi oppure più stupidi di chi è venuto al mondo prima di noi.
Tino Di Cicco