Paolo Dal Canto nasce a Bergamo, anno 1964.
La sua avventura artistica inizia nel 1998, quando con un gruppo di attori fonda la compagnia teatrale “Operai del Cuore”, della quale è socio fondatore, regista e sceneggiatore. Gli spettacoli si distinguono per impegno sociale e il sapore tragicomico al limite del dissacrante. Alcuni titoli: “Boia chi molla”, dedicato alla Pena di morte, “La fabbrica di cartoni”, sui diritti dei minori, “Vita senza riserve”, dedicato ai nativi americani e “sCadu†i”, sull’essere e diventare anziani. Sono spettacoli che hanno girato per tutta Italia con il patrocinio e la collaborazione di Amnesty International, Emergency, Save the Children, Giù le mani dai bambini, Unicef e altri.
Terminata l’esperienza con il teatro semiprofessionista comincia a scrivere racconti. Partecipa a corsi di scrittura tenuti da Marco Ravasio, della scuola Holden e Giorgio Vasta. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su riviste o all’interno di raccolte di autori vari.Lo stile che lo caratterizza è lo stesso del periodo “teatrale”, uno stile distopico, dissacrante, tragico e comico, fedele al desiderio di provocare, emozionare, di lasciare il segno, di far ridere facendosi, facendovi, del male.
Legge molto, moltissimo, è un lettore compulsivo, al limite della bulimia. Fra gli autori preferiti Jonathan Lethem, Christopher Moore, Aimee Bender, Jasper Fforde, Arto Paasilinna…