Antonello Zappadu è nato nel 1957 a Pattada (SS).
Figlio di Mario, un giornalista Rai, inizia a fare il fotoreporter seguendo il “fenomeno” dei sequestri di persona in Sardegna.
Negli anni settanta realizza un reportage in India. Qualche anno più tardi esplora il vasto continente asiatico, immortala la drammatica situazione del 38° parallelo, in Corea del Sud. Successivamente parte per il Sudamerica, in Ecuador alla ricerca degli Aucas, gli ultimi cannibali, dove vi tornerà nel 1992 e nel ’96 . In quest’ultima occasione per documentare con la sua macchina fotografica la guerra delle Ande. Nel luglio 2001 il quotidiano L’Unità pubblica delle corrispondenze dal Sud-America che raccontano la dollarizzazione obbligata e forzata e le rivolte degli indios contro la privatizzazione dell’acqua.
Nel 2007, 2009 e 2011 le sue foto più celebri – che ritraggono il miliardario Silvio Berlusconi e le sue ospiti a villa Certosa – fanno il giro del mondo.
Fotografo di guerra, entra in contatto con la guerriglia colombiana, sviluppando alcuni reportage sulla lavorazione e il traffico di cocaina che lo porterà a realizzare nel 2012, insieme all’inviato di La Repubblica Paolo Berizzi, il libro “La Bamba” edito da Dalai Baldini & Castoldi. Nel 2015 insieme al fratello Salvatore pubblica in tre lingue “The black book of Facebook” edito da Michele Longhi.
Nel 2016 pubblica in Colombia il libro in lingua spagnola “Cocaina, como se hace” (ed. Ecoprensa/Panamericana). Luglio 2018 il suo primo romanzo ambientato in Sudamerica: “U Clandistinu” edito dalla Edizioni Mondo Nuovo.