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“Oltre 28 miliardi di euro. Forse bisognerebbe partire da qui per comprendere le ragioni per cui bisogna leggere questo libro. Che il calcio non sia più solo uno sport è cosa nota. Che sia diventato, di fatto, uno strumento del potere è però qualcosa che al tempo stesso affascina e inquieta. E, a meno che non si voglia restare al livello delle canoniche chiacchiere da bar, leggere “Calcio & geopolitica” (Edizioni Mondo Nuovo) apre scenari che neanche lontanamente osavamo immaginare.
Il lavoro portato avanti dai tre autori (tre analisti politici: Narcis Pallarès-Domènech, Valerio Mancini e Alessio Postiglione, quest’ultimo anche giornalista di lungo corso e carriera) lascia senza fiato: si rimane spiazzati dalla dettagliata analisi e dalla mole di dati che vengono forniti. Nel corso della lettura, ad esempio, ci si imbatte nella constatazione che la Fifa ha più Stati-membri delle Nazioni Unite e che il potere di assegnare un Campionato del Mondo incide sul destino di quel territorio. Quando le potenze economiche dettano le proprie condizioni agli Stati e alla politica, il calcio, essendo un grande business, domina il mondo. Un potere “liquido” e transnazionale che si proietta oltre gli stessi Stati-nazione, sempre più consumati dalla globalizzazione. In tempi in cui trovare pochi milioni per potenziare la scuola o la sanità è sempre più difficile, l’economia del calcio surclassa quella di molti Stati sovrani. Come si legge già dalle prime pagine del libro, i “big five”, i campionati europei principali in ordine di grandezza: quello inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese -, hanno prodotto un fatturato record di 15,6 miliardi euro nel 2017/18, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. E al tempo stesso, però, il calcio è riuscito incredibilmente a mantenere il suo animo nazionalpopolare, essendo più diffuso delle principali religioni monoteistiche e della democrazia liberale. La forza assoluta di chi muove le pedine di questo sport risiede proprio in questa doppia anima che, come dimostrano gli autori, solo apparentemente sembrano distanti e contrapposte.”
Fonte: La Notizia, 8 maggio 2021