Dall’articolo a firma di Cinzia Xodo:
[…] Tra i libri letti sul tema degli stereotipi e cosa ci ha portati a percepire la donna come uno strumento al quale concedere l’accesso solo in taluni contesti, c’è L’etica è donna, che, come suggerisce il titolo, è una
provocazione, perché l’etica non dovrebbe avere genere.
Un libro firmato da Nicoletta Iacobacci, (PhD), professoressa alla Webster University di Ginevra, alla Jinan University di Guangzhou (Cina) e membro del Comitato Esecutivo dell’organizzazione no-profit “Women’s Brain Project”, che mira a sostenere la medicina di genere. I suoi studi si focalizzano su etica e tecnologie emergenti, con particolare attenzione agli effetti del progresso tecnologico sulla coscienza collettiva.
Questo testo è un vero viaggio che vuole rispondere ad una domanda:
Praticità, empatia, collaborazione, rispetto e determinazione, lungimiranza solo per citarne alcuni.
Un libro affascinante, che ti lascia senza fiato per la finezza con la quale rappresenta ciò che descrive.
Chi ha iniziato ad escludere la donna dalla vita sociale e limitarne i ruoli? Chi ha costruito una società fatta di quote blu? Chi ha definito che nel momento in cui nascevi il sesso avrebbe predetto il tuo futuro? Chi ha scelto di vivere sotto mentite spoglie pur di far brillare il proprio talento fino alla morte? Quali sono state le donne audaci che hanno fatto la storia?
“Sono le donne che non amano la scienza o è la scienza che privilegia il genere maschile? Gli studi scientifici sono percepiti, anzi promossi, come più aridi, più meccanici, e sicuramente più difficili di quelli umanistici. È una questione culturale, ci sono pregiudizi atavici e inconsci, che ci portano a separare, fin dall’infanzia, le “adatte” alle femmine da quelle “adatte” ai maschi. Eppure sono state scienziate donne a scoprire che l’analisi del sangue rilevava l’HIV, oppure a trovare il gene responsabile del tumore al seno o a creare il sistema di editing genetico, CRISPR-Cas9, premiato con il Nobel per la Chimica nel 2020.”
Ho avuto il piacere di incontrare Nicoletta nel 2013 a TEDxLakeComo, poco dopo aver ricevuto la mia prima licenza. Lei era una pioniera del mondo TEDx e ne rimasi affascinata per la curiosità che la animava. Non che stava per aprire un nuovo capitolo della sua vita dedicandosi alle tecnologie emergenti, AI, filosofia ed etica partecipando alla Singularity University. Qui raccoglie numerose esperienze, dall’incontro con Pepper, il robot prodotto dalla SoftBank Robotics capace di leggere le emozioni a quello con Sophia, che, nel 2017, fu il primo androide a ricevere la cittadinanza dall’Arabia Saudita. Fino ad arrivare al nutrimento dell’intelligenza artificiale proprio con tutti quei bias che abbiamo coltivato per secoli ed all’ectogenesi. Porterà progresso scientifico e maggiore libertà di scelta o toglierà specificità alle donne? A noi tutti il compito di continuare questo percorso di consapevolezza e vigile attenzione a ciò che sta succedendo, garantendo che anche le competenze delle donne vengano incluse nello sviluppo delle nuove tecnologie.
Fonte: www.cinziaxodo.com